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Collaborare in famiglia

Aggiornamento: 4 feb

BUON ANNO!!!


Spero che tu abbia passato al meglio le feste e che abbia avuto modo di rilassarti così da partire con slancio nel 2023.


Per quanto riguarda me, oltre al relax e al piacere della compagnia dei miei cari, ho sfruttato questo periodo alla ricerca di nuovi spunti e consigli per aiutarti a migliorare la tua organizzazione.


Parto subito con il primo argomento dell’anno! L’idea di questo articolo mi è stata ispirata dai post pubblicati sul mio canale Instagram a fine 2022.



Perché è così difficile farsi aiutare in famiglia?



Uno dei punti fondamentali dell’organizzazione in generale è non farsi carico di tutte le responsabilità e compiti da svolgere ma delegare o chiedere la collaborazione da parte delle persone che sono strettamente implicate. In questo caso specifico mi riferisco ai componenti della famiglia.


Dalla reazione della mia community è emerso che, quando si chiede collaborazione in casa, ci sono parecchie difficoltà. Qui voglio affrontare proprio la questione della donna in famiglia e cercare di consigliare come mettere tutti d’accordo e collaborare.


 

Al giorno d’oggi sempre più spesso le donne lavorano e fin qui tutto va bene, ma quando si tratta di assolvere ai doveri di casa l’incombenza ricade sempre e tutta su di loro (o comunque nella maggior parte dei casi). Anche quando la donna decide di rimanere a casa e svolgere la sua attività di casalinga il suo lavoro non ha mai fine e spesso diventa frustrante. Dopo avere passato una giornata tra lavastoviglie, lavatrici, pulire, spesa, cucinare, … al rientro dei figli e del partner in una manciata di minuti tutto il lavoro viene vanificato … e deve ripartire da capo. È come un criceto imprigionato nella sua ruota.



I conflitti famigliari riguardano di frequente proprio la gestione della casa e le faccende domestiche. Per una vita in comune equilibrata è importante collaborare, questo indipendentemente dal fatto che la donna lavori o decida di rimanere a casa.


Aiutare, collaborare è un gesto d’amore e di rispetto nei confronti di chi si è dato da fare a prendersi cura della casa e che ha svolto tutte le incombenze che girano intorno ad essa. La donna deve ricevere sostegno, conforto e collaborazione da parte della famiglia.



L’aiuto è difficile da trovare … ma forse anche da chiedere!

Cosa ci blocca?

Paura di perdere il controllo. Questa è una delle paure più diffuse ed è legata all’innato desiderio umano di voler controllare tutto.

Il lavoro non verrà svolto bene. Anche questo timore è legato al fatto che la maggior parte di noi pensa che siamo le uniche in grado di svolgere al meglio determinati compiti.

Non so cosa delegare. L’indecisione è la peggiore delle scuse, non sai bene cosa delegare e finisci per non delegare nulla.

Non mi fido. La paura più vecchia del mondo può crearti dei blocchi e limitarti nella richiesta di collaborazione.


Il problema, molte volte, parte proprio da noi, non ci fidiamo. Siamo convinte che nessuno possa fare le cose come le facciamo noi, o che facciamo prima a farle che a chiederle (e spiegarle). Il che è comprensibile, ma se ci pensi bene questo atteggiamento non porta a niente e andrà solo a peggiorare la situazione con il passare degli anni.

Con tutta probabilità le prime volte le cose non saranno uguali a come le vorremmo noi ma il punto su cui ci dobbiamo focalizzare è che stiamo facendo un investimento, i frutti forse non si vedranno subito ma con il tempo saremo contente del risultato ottenuto.



La tua casa è un albergo!

E tu sei receptionist, cuoca, cameriera, governante, facchina, … tu sei quella che fa tutto, che sistema tutto, e quindi accetti i figli non collaborativi e il partner stanco dopo una giornata di lavoro.


Un motivo per cui ci si ritrova in questa situazione sono i retaggi con cui siamo state cresciute: la donna deve occuparsi della casa a 360 gradi è il suo compito, deve fare così.

Il modello “Cenerentola” è più ricorrente di quanto si pensi, molte donne sono schiave di questa situazione fatta di rassegnazione, usi, costumi e influenze della società.


La donna nell’ultimo secolo si è emancipata, lavora, ha una carriera ed è indipendente.

Ama la sua casa e la sua famiglia ma nello stesso tempo è andata avanti, oltre.

Il lavoro di “casalinga” non è più da considerare un lavoro “invisibile”, ha bisogno di essere riconosciuto e apprezzato e di conseguenza anche la donna soprattutto da parte della sua famiglia.

La donna è il direttore dell’albergo, tutto ruota intorno a lei e come tale deve essere considerata.

La collaborazione da parte del famigliare non significa solo aiutarla ma anche non peggiorare le cose contribuendo rispettosamente. Se si trova pulito, si lascia pulito. Se si trova in ordine non si lascia tutto in giro. Se si prende una cosa la si ripone nel suo posto e così via fino all’infinito.


 


Ma cosa possiamo fare per risolvere il problema?

Ecco qualche suggerimento.


1. LIBRI

Ci sono vari libri che offrono consigli e possono venire in aiuto, qui ne ho selezionati tre:

L’arte di insegnare il riordino ai bambini, Nagisa Tatsumi

Come ho convinto mio marito a lavare i piatti, Eve Rodsky

Codice DeU. Codice donna e uomo universo femminile e maschile a confronto, Simona Oberhammer.


Ai libri aggiungo anche il link di un mio articolo, se sei interessata a leggerlo clicca sul titolo: “Coinvolgere i figli nei lavori di casa”


2. LISTE

Se in casa si vuole collaborazione un modo efficace è organizzare una lista stabilendo i compiti e tempi di ciascuno. In questo modo anche gli altri membri della famiglia si renderanno conto degli sforzi e dell’importanza del lavoro che svolge la donna in casa. Per le “maniache” del controllo, la lista è anche un modo per avere sempre sotto agli occhi il punto della situazione.

  • scrivere tutte le faccende da fare e concordare chi fa cosa;

  • essere sinceri ed onesti affinché non nascano risentimenti;

  • essere aperti a varie soluzioni: essere creativi nella divisione dei compiti e tenere conto delle preferenze di ognuno purché sia giusto per tutti.

3. SAPERE CHIEDERE

Spesso l’errore consiste proprio in questo. Donne, uomini e figli hanno diverse modalità di rapportarsi nell’ambito domestico.

Molte volte è il modo in cui una richiesta viene formulata che infastidisce e allontana.

  • evitare di fare richieste con toni di accusa e lamentosi;

  • evitare di impartire degli ordini;

  • evitare di criticare sempre il lavoro svolto dagli altri;

  • dimostrare gratitudine per il tempo dedicato e il lavoro fatto;

  • essere meno perfezioniste e non pretendere che il lavoro venga portato a termine nello stesso identico modo in cui lo faremmo noi;

  • lasciare un po’ di spazio permettendo anche agli altri di esprimere le proprie idee e dimostrare le proprie capacità. Noi donne in casa siamo abituate ad andare avanti con la nostra routine, ma non è detto che sia sempre quella giusta. Una persona esterna può vedere le cose differentemente e potrebbe essere di aiuto dando consigli diversi. Maggiore creatività porta a soluzioni più efficaci.

4. CAMBIARE ABITUDINI e modo di pensare

Purtroppo, siamo noi stesse ad infilarci in questo ingranaggio, giorno dopo giorno, azione dopo azione. Siamo noi inconsapevolmente (o consapevolmente) a metterci in questa barca. Ma come tutte le barche non basta solo il capitano a farla andare avanti, tutto l’equipaggio deve collaborare. METODICITÀ e PIANIFICAZIONE per fare collaborare tutti i membri. È necessario prima di tutto cambiare il nostro atteggiamento e modo di pensare e gradualmente stabilire nuove abitudini … magari giocando con un po’ d’astuzia e usando dei trucchetti.


5. DIALOGO

Il disordine e la gestione degli ambienti domestici sono causa di tante discussioni che non trovano fine e a lungo andare generano frustrazione, stadi d’ansia, ripicche, polemiche da cui non se ne viene più fuori.

Il primo passo è imparare a comunicare. Esprimere in modo chiaro e preciso le proprie idee e trovare dei compromessi, dei punti di incontro senza chiudersi nelle proprie idee.

È necessario cercare delle soluzioni, bisogna imparare a collaborare e ad organizzarsi.

Può succedere che la situazione sia stata portata avanti da troppo tempo, in questo caso diventa difficile comunicare, ma se ci fosse la volontà da parte di tutti di volerla “risanare” una soluzione si trova.



Aiutare, collaborare è un gesto d’amore e di rispetto

Noi donne per la famiglia faremmo e facciamo di tutto. La anteponiamo ai nostri interessi, lasciamo in secondo piano i nostri progetti, non dormiamo di notte prese dai mille pensieri e incombenze da portare avanti l’indomani e tanto altro … ed è normale.

Ma abbiamo bisogno anche di essere sostenute, abbiamo bisogno di riconoscenza, non vogliamo essere date per scontate o che si pensi che tutto sia dovuto.

Per questo sono convinta che i pilastri su cui costruire una famiglia sono amore e rispetto.




Questi sono alcuni suggerimenti generici, ovviamente ogni caso va analizzato nella sua specificità.

Poi ci sono alcune situazioni il cui problema non è solo la “collaborazione” ma c’è un disagio più profondo da analizzare. In questo caso consiglio sempre di affidarsi ad uno specialista per terapia di coppia/familiare.

Io, in qualità di Professional Organizer, posso dare delle consulenze private e personalizzate per migliorare la situazione organizzativa. Se pensi di avere bisogno del mio aiuto contattami.




Se vuoi iniziare alla grande un nuovo anno, prendendoti cura di te, dei tuoi spazi e del tuo tempo, non posso che consigliarti di seguirmi qui ma anche sul mio canale social .@tiriordino_po Troverai tanti suggerimenti per vivere con meno stress.

In qualità di affiliato Amazon ricevo un guadagno dagli acquisti idonei.





A presto!











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